Terremoto: il supporto di Twitter

Pochi minuti dopo la scossa di magnitudo 5.8 che ha colpito ancora l’Emilia, la rete si è attivata veicolando informazioni, offerte d’aiuto e consigli utili alla popolazione nuovamente afflitta dal terremoto.

L’affannoso twittare in rete invita i residenti delle zone colpite dai terremoti ad “aprire” le reti WIFI aziendali e domestiche, cioè rimuovere la password d’accesso per agevolare le comunicazioni.

La rete telefonica è intasata e funziona a singhiozzo: “Date le difficoltà di comunicazione telefonica, si invita la popolazione delle zone colpite ad aprire le reti WIFI”.

L’hastag #terremoto è un brulicare di consigli: “non usate i cellulari se non per emergenze reali. Rete sovraccarica”.

La rete, come spesso accade, fa quadrato e offre un reale supporto retwittando in massa i numeri di telefono che l’account di Telecom mette a disposizione per le comunicazioni estremamente urgenti:

“Ecco i numeri di emergenza: Ferrara 0532771546; Modena 059200200; Mirandola 0535611039; San Felice 800210644; Cento 3332602730”

Non solo, l’utilità di un servizio di comunicazione web senza eguali rilancia i gesti nobili provenienti dall’Hotel Sporting – Campagnola in provincia di Reggio Emilia:

“Mettiamo a disposizione Gratuitamente Camere dell’Hotel. Contattateci allo 052275484 – 3923556690”.

Su Twitter gli hashtag più utilizzati per incanalare l’informazione di servizio sono #terremoto, #SanFelice, #Magnitudo5.8, #Ostiglia, #earthquake, #Cavazzo e #DuomodiMirandola il cui crollo è costato la vita a tre persone.

I profili dei siti d’informazione offrono aggiornamenti in Real Time sul numero delle vittime: “Bilancio del #terremoto di oggi è di 15 vittime. Estratto vivo operaio disperso a #mirandola” riporta l’account dell’agenzia Ansa Italia, l’Agenzia Italia segnala un crescendo di scosse: “Dalle nove di stamane circa quaranta scosse di magnitudo superiore a 2.0 gradi”.

Citizen Journalism o responabilità sociale su Twitter si scontrano con i tentativi dei brand presenti sul social network di sfruttare l’onda emotiva e gli hastag del momento per veicolare messaggi pubblicitari. Groupalia ha scatenato l’ira degli utenti lanciando pochi minuto dopo la forte scossa il seguente tweet:

“Paura del #terremoto? molliamo tutto e scappiamo a #SantoDomingo!”

Immediata la reazione stizzita degli utenti Twitter:

Groupalia scherza con il terremoto. Davvero Virale.
Complimenti a Groupalia e il marketing degli sciacalli, di gran classe.

Immediate le scuse di Groupalia e degli altri brand attenti a sfruttare la tragedia del terremoto per lanciare spot pubblicitari.

Nell’emergenza la rete ed in particolare Twitter risponde con prontezza anticipando tutti gli altri media.

Bastano 140 caratteri per offrire un supporto reale e per denunciare pratiche poco consone di pubblicità.

I professionisti e il pubblico attivo dell’informazione sono diversi per il loro ruolo non per lo strumento che usano per offrire supporto.

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