Dalla mancata possibilità di visitare alcune mostre temporanee lontane, dalla voglia di integrare i servizi da esse offerti, dall’esigenza di arricchire culturalmente la Puglia di oggi e di domani, nasce il progetto “Visite virtuali: un’idea per le mostre in Puglia”, dal quale ha preso vita ArsVivens.
Parliamone con Chiara Dambrosio, Gianni Miglionico e Alberto Giotta, vincitori e fondatori del progetto.
Ciao ragazzi, cos’è realmente ArsVivens?
ArsVivens è un’associazione culturale da noi fondata ad Altamura nel luglio 2013, in seguito alla vincita del progetto “Visite virtuali: un’idea per le mostre in Puglia”, nell’ambito del concorso di idee Principi Attivi 2012, promosso dalla Regione Puglia.
La nostra idea è il risultato di una serie di riflessioni riguardanti le diverse tecnologie digitali (audio-guide, supporti multimediali bidimensionali, ecc.) presenti all’interno di esposizioni d’arte, permanenti e non. Da queste considerazioni scaturisce la voglia di arricchire questo ventaglio di servizi, con la creazione di virtual tour alle mostre temporanee, che potrebbero dare la possibilità a chiunque di vivere un’esperienza unica ed emozionante, mentre la mostra è in corso e dopo la sua chiusura. Ciò ci permetterà di realizzare un archivio di virtual tour e di approfondimenti relativi alle mostre temporanee svolte in Puglia.
Come funziona e quali i vantaggi per gli utenti?
Il nostro obiettivo è quello di arricchire i siti e portali già esistenti, in primis quello del museo o dell’ente che organizza la mostra, per donare maggiore visibilità all’evento e per poterlo vivere in anteprima. In alternativa gli utenti interessati a visitare le mostre temporanee pugliesi potranno cercarci sul nostro sito web www.arsvivens.it, oltre a seguirci su Facebook, Twitter, Google+ e YouTube.
Oltre ai grandi abbiamo deciso di coinvolgere i più piccoli nelle visite virtuali alle mostre. Per fare ciò abbiamo creato due libri multimediali che consentono di giocare e imparare dall’arte e dall’artista protagonista della mostra temporanea.
Qual è lo stato attuale del progetto?
Per il momento abbiamo realizzato un virtual tour alla mostra temporanea sull’artista rutiglianese Michele Depalma, organizzata presso la Pinacoteca Provinciale “C. Giaquinto” di Bari, che si è conclusa a marzo 2014; nei prossimi giorni sarà pubblicato il secondo lavoro su Michele de Napoli, una passeggiata virtuale della mostra Chiaroscuri, allestita presso la Pinacoteca de Napoli di Terlizzi che si concluderà il prossimo 7 giugno 2014.
Nei prossimi mesi completeremo la nostra avventura con la realizzazione di un terzo virtual tour. A settembre, concluso l’atto d’impegno con la Regione, coinvolgeremo nel progetto nuovi enti pubblici e privati per realizzare nuovi progetti e cominciare a camminare con le nostre gambe.
Analizzando la vostra esperienza quanto è complicato mettere in piedi una StartUp in Italia?
Non è complicato mettere in piedi una StartUp, la Regione Puglia e i fondi europei aiutano molto noi giovani portatori di novità; la difficoltà maggiore sta nel riuscire a portare avanti queste nuove realtà, seguire i trend, aggiornarle, innovarle. Nel nostro caso non sono mancate le difficoltà burocratiche e la diffidenza di chi non ci conosce ancora bene.
Il settore della cultura, e dell’arte nel caso specifico, è vittima dei drammatici tagli ai finanziamenti che le amministrazioni hanno fatto negli ultimi anni. Si tratta di un settore spesso trascurato, ma stranamente chiamato spesso in causa per questioni di “facciata”.
Ciononostante siamo ottimisti, sappiamo quello che vogliamo e lo porteremo avanti, sempre con la stessa passione che ci spinge ad avventurarci in più settori.
Avete mai pensato di fare la valigia e di tentare il futuro fuori dai confini nazionali?
Spesso le testimonianze dei nostri coetanei che hanno varcato i confini italiani ci incoraggiano, perché in altri paesi, europei e non, si punta molto sull’economia dell’arte e le giovani idee vengono accolte con più entusiasmo, seguìto da una grande collaborazione per la concretizzazione di esse.
La mancanza di interesse nei confronti delle novità da parte delle istituzioni e dei musei italiani, talvolta, ci scoraggia, facendoci credere che all’estero saremmo più seguiti; ma per il momento pensiamo a giocarci la carta Puglia e Italia.
Immaginiamo un futuro lavorativo in Italia, senza escludere le realtà estere. Potremmo esportare le visite virtuali made in Italy, no?